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ODM Bologna

Gruppo di supporto alle competenze relazionali richieste nella professione di cura del medico di medicina generale

Dal Codice Deontologico
Art. 20
Il medico nella relazione persegue l’alleanza di cura fondata sulla reciproca fiducia e sul mutuo rispetto dei valori e dei diritti e su un’informazione comprensibile e completa, considerando il tempo della comunicazione quale tempo di cura.
Art. 33
Informazione e comunicazione con la persona assistita. Il medico garantisce alla persona assistita o al suo rappresentante legale un’informazione comprensibile ed esaustiva sulla prevenzione, sul percorso diagnostico, sulla diagnosi, sulla prognosi, sulla terapia e sulle eventuali alternative diagnostico-terapeutiche, sui prevedibili rischi e complicanze, nonché sui comportamenti che il paziente dovrà osservare nel processo di cura. Il medico adegua la comunicazione alla capacità di comprensione della persona assistita o del suo rappresentante legale, corrispondendo a ogni richiesta di chiarimento, tenendo conto della sensibilità e reattività emotiva dei medesimi, in particolare in caso di prognosi gravi o infauste, senza escludere elementi di speranza. Il medico rispetta la necessaria riservatezza dell’informazione e la volontà della persona assistita di non essere informata o di delegare ad altro soggetto l’informazione, riportandola nella documentazione sanitaria. Il medico garantisce al minore elementi di informazione utili perché comprenda la sua condizione di salute e gli interventi diagnostico-terapeutici programmati, al fine di coinvolgerlo nel processo decisionale.

Presentazione e metodologia
Incontrare il paziente nell’attività clinica significa anche incontrare il suo malessere, la sua paura, a volte la sua rabbia, che risuonano e generano nel medico altrettante emozioni e altrettanti sentimenti. La comunicazione tra i due va oltre la semplice informazione ma deve e può tenere conto di scambi emotivi che veicolano messaggi, importanti da riconoscere. Proprio la componente emotiva della relazione con il paziente può fornire informazioni preziose per il processo diagnostico ed il percorso di cura. Nel contesto di gruppo, la condivisione ed il confronto tra i diversi vertici osservativi permette di cogliere nuovi elementi per comprendere le parti più implicite della vicenda del paziente.
Nel percorso che proponiamo rendiamo possibile fare esperienza di questo funzionamento gruppale che da supporto alla pratica clinica. Il pensiero e la risonanza emotiva di ciascun partecipante al gruppo aiutano a creare un'immagine più variegata e ampia del paziente e della sua relazione con il curante. Il gruppo ha un “effetto prisma” per cui ciò che avviene nella coppia medico paziente si riflette e si articola nelle risonanze emotive del gruppo.
In ciascuno degli incontri che si svolgeranno, sarà chiesto ai partecipanti, uno per ogni serata, di presentare una situazione professionale in cui hanno vissuto difficoltà, dubbi, malessere e ogni tipo di emozione o riflessione di complessa comprensione ed elaborazione, che ritengano importante condividere. I membri del gruppo poi si coinvolgeranno nel proporre pensieri ed emozioni suscitate dal racconto, che allargheranno la prospettiva su quel paziente e su quella relazione professionale. Le conduttrici si impegneranno a far circolare il pensiero evitando ogni possibile elemento di critica o giudizio, sia verso i diversi interventi, sia nei confronti dell'operato del medico che porterà il caso clinico. Infine si restituirà la parola al/alla collega presentatore/presentatrice e con lui/lei si farà una sintesi delle idee circolate e di come queste possano avere aiutato a comprendere qualcosa di più della situazione accaduta e di quali strumenti comunicativi siano stati riconosciuti e appresi.

Chi siamo
Siamo medici, psicoanalisti membri della Società Psicoanalitica Italiana, affiliata alla International Psychoanalytical Association, e componenti del Gruppo Psicoanalisi e medicina del Centro Psicoanalitico di Bologna, via Cesare Battisti 24
https://www.cepsibo.it/index.php/cura-e-ricerca/gruppo-psicoanalisi-e-medicina
Conduciamo da alcuni anni incontri con medici di famiglia secondo il modello Balint e Clinical Group Seminars, per supportare nel curante le sue risorse relazionali non manualistiche.

Cosa proponiamo
Già negli anni ‘50 Michael Balint, medico e psicoanalista ungherese rifugiatosi in Inghilterra per le leggi razziali, figlio di un medico di famiglia, iniziò a occuparsi della formazione dei General practitioner partendo dalla osservazione che “il farmaco di gran lunga più usato in medicina generale è il medico stesso” e che “non esiste ancora una farmacologia di questa importante medicina”. Presso la Tavistock Clinic di Londra organizzò gruppi di discussione di casi clinici che presero il suo nome e che costituiscono tuttora il modello di riferimento, parzialmente trasformatosi nel tempo per rispondere ai cambiamenti occorsi nell’assistenza medica e nel contesto sociale.
In questi ultimi anni la Medicina Generale sta attraversando una profonda modifica del proprio assetto tradizionale dove, a fronte del cambiamento generazionale determinato dal pensionamento di molti colleghi, ai medici di base vengono sempre più spesso demandate le cure delle fasce di pazienti “fragili” (pazienti diabetici, oncologici, con disagio psichico, anziani) e la responsabilità di alcune strutture sanitarie a “bassa intensità di cure”: Hospice, Residenze Sanitarie Assistite, Case della Salute. Dal territorio inoltre arrivano richieste caratterizzate da marginalità, povertà, migrazione, e gravi bisogni sociali ai quali il medico non può far fronte senza la collaborazione fattiva di altri servizi. Per di più i compiti burocratici connessi alla richiesta istituzionale spesso ingolfano il lavoro e la mente del curante.
Nonostante l'intensa attività di formazione continua e le riorganizzazioni istituzionali che intenderebbero migliorare la qualità del lavoro, cogliamo l'espressione di un disagio tra i medici generalisti, che, attraverso il nostro lavoro, può essere compreso, utilizzato e ridotto.
La nostra formazione analitica ci aiuta a favorire nel gruppo l’ascolto della comunicazione, conscia e inconscia, tra la mente di chi cura e quella di chi è in cura, affinché il gruppo e i singoli possano divenire sempre più consapevoli delle competenze relazionali.

Programma
Proponiamo un percorso di 8 incontri serali, mercoledì dalle 20.45 alle 22.45, online su piattaforma digitale, in piccolo gruppo, da settembre 2023 a giugno 2024.
Le date saranno verosimilmente: 13 settembre, 11 ottobre, 8 novembre 2023, 14 febbraio, 13 marzo, 10 aprile, 8 maggio, 5 giugno 2024.
In ciascuno degli incontri verrà proposta la stessa scaletta temporale: presentazione del caso da parte di un/una collega, domande degli altri partecipanti, pensieri e associazioni libere del gruppo, sintesi delle conduttrici e confronto con il/la collega che ha presentato il caso sul lavoro del gruppo e sui suoi riconoscimenti/apprendimenti comunicativi.
La quota di iscrizione sarà di 200 euro più IVA, da versare al Centro Psicoanalitico di Bologna.

scarica qui la scheda di iscrizione

 

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