Sul pianerottolo guarda un ragno che si dimena e sente un’attesa.
Con questa immagine entriamo nello sguardo della protagonista, che non ha un nome proprio, è solo l’arminuta, la ritornata, definita da un accaduto che la impronta. Ha 13 anni, e viene lasciata davanti a una porta, riconsegnata alla sua famiglia naturale.
Come fiori cui è toccato un bordo di strada, i protagonisti di questa vicenda mostrano l’importanza dei minuscoli spazi in cui coltivare gli affetti e gli esili margini per la speranza. È una storia solo apparentemente estrema che, senza sentimentalismi, rappresenta molto bene la fatica psichica per ricomporre i frammenti della propria esistenza nelle discontinuità e per restare aperti all’altro. Quello della Di Pietrantonio è un libro potente, scritto in uno stile limpido e asciutto, che racconta con acume quanto la vera frattura nello psichico sia la mancanza di senso.

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